venerdì 12 agosto 2011

09/04/2006 Penne-Fano: in gioco una fetta di playoff

PENNE - Il Penne si gioca oggi una buona fetta di play off. Ma affronta il Fano con una squadra rimaneggiata, e non è una novità in questo finale di stagione per via degli infortuni di Moro (campionato finito), Cau, Landeiro e lo squalificato Francia. In compenso, dovrebbe rientrare il centravanti argentino, José Parmigiani, dopo tre settimane di stop. Ma non dall’inizio: Camplone, infatti, potrebbe impiegarlo solo nel secondo tempo. Penne-Fano sarà diretta dall’arbitro Daniele Ceccarelli di Terni, al secondo anno nella Can D. Ancora incerta la formazione. Camplone ha convocato anche alcuni giocatori della juniores, tra i quali D’Arcangelo e Colicchia. «E’ una gara importante, non dobbiamo fallirla. Ai play off ci teniamo e vogliamo conquistarli», commenta Andrea Camplone. «Se giochiamo come abbiamo fatto domenica a Città Sant’Angelo, possiamo farcela, ma occorre il massimo impegno di tutti in mezzo al campo». Si prevede una buona cornice di pubblico; da Fano sono attesi un centinaio di tifosi.
LA FORMAZIONE PENNE: Vurchio, D’Ercole, Palmarini, D’Addazio, Ciarrocca, Praino, Panico, Cocco, Russo, Contini, Sfamurri. Allenatore: Camplone.

03/04/2006 Rc Angolana-Penne 0-1; Norscia: "sconfitta immeritata" ma Camplone non è d'accordo

CITTA' SANT'ANGELO - L’allenatore del Penne, Camplone, è soddisfatto: «Nel primo tempo meglio l’Angolana, noi invece eravamo contratti; nella ripresa ci siamo sbloccati, e alla distanza siamo usciti bene. Il risultato? Abbiano sfruttato la sola occasione, loro no. Il nostro portiere comunque ha fatto una o due parate». Norscia è decisamente deluso. «E’ una sconfitta immeritata, abbiamo tenuto quasi sempre noi il pallino del gioco», sottolinea il tecnico dell’Angolana, «ci sarebbe stato stretto anche il pareggio. Ma il calcio è anche questo. Dispiace perché abbiamo giocato una buona gara, evidentemente è un’annata storta per l’Angolana». Bifulco, portiere dell’Angolana, commenta l’episodio del penalty: «Il rigore? E’ stato l’attaccante del Penne in corsa a venirmi addosso: ho tolto le mani in uscita proprio per non toccarlo».

02/04/2006 Rc Angolana-Penne: capitan D'Addazio suona la carica

PENNE - Penne in emergenza contro la Rc Angolana. Andrea Camplone dovrà fare a meno degli uomini migliori: Cau, Parmigiani, Moro e Landeiro infortunati, ai quali si è aggiunto Guglielmi (squalificato). Insomma, il tecnico è costretto a pescare, ancora una volta, dalla Juniores per completare la distinta.
Il Penne deve assolutamente raccogliere punti per non perdere il treno dei play off e per cancellare la sconfitta casalinga contro il Morro d’Oro. «Abbiamo problemi di formazione, ma questo Penne può sorprendere se gioca come sa fare», sostiene il capitano biancorosso, Francesco D’Addazio. «Per noi il derby ha sempre un fascino particolare e se non sbagliamo l’approccio alla partita possiamo farcela. Occorre una prova d’orgoglio». Da Penne è prevista la partenza di circa 250 tifosi verso Città Sant’Angelo.
LA FORMAZIONE PENNE: Vurchio, D’Ercole, Ciarrocca, D’Addazio, Marrone, Praino, Panico, Sfamurri, Palmarini, Russo, Contini. All: Camplone.

27/02/2006 Penne-Morro d'Oro 1-2; Marcangeli: playoff alla portata, Camplone: siamo calati troppo

PENNE - È soddisfatto il tecnico del Morro D’Oro, Roberto Marcangeli, per la vittoria conquistata dalla sua squadra nel derby abruzzese contro il Penne. «Ci abbiamo sempre creduto e, nonostante lo svantaggio iniziale, siamo riusciti a trovare la giusta mentalità e vincere la partita su un campo che non permetteva di giocare a calcio», dichiara a fine partita l’allenatore biancorosso Marcangeli. «I ragazzi hanno giocato una buona partita; nel secondo tempo, dopo il gol, siamo cresciuti e non abbiamo concesso spazi al Penne». I play off sono a portata di mano. «È vero. Dopo questo importante successo, i play off sono il nostro principale obiettivo. Le vittorie esterne rappresentano la forza di questa squadra», conclude Roberto Marcangeli.
È rammaricato l’allenatore del Penne, Andrea Camplone, per il risultato finale. «Dopo un ottimo primo tempo non mi aspettavo un calo di concentrazione della squadra nella ripresa. Abbiamo sbagliato l’approccio. Per continuare a sperare nei play off dobbiamo assolutamente fare punti in trasferta, a partire da domenica prossima contro l’Angolana», conclude Andrea Camplone.

28/02/2006 Camplone: a Penne critiche pilotate

Venticinquesima giornata da ricordare: per il poker di gol di Nunzio Pagano della Val di Sangro, per il rilancio del Celano, per lo sfogo di Andrea Camplone e per lo scialbo pareggio della Rc Angolana sul campo del fanalino di coda Frascari. Vetrina dedicata al cannoniere della capolista del girone F della serie D: quattro gol all’Albalonga per conservare il vantaggio (13 punti) sulla Maceratese e per mettere in mostra tutto il repertorio degno di un bomber di spessore. E’ salito a quota 24 gol, più di uno a partita visto che qualche gara l’ha saltata. In tutta la serie D c’è solo Tarallo dell’Uso (girone A) che ha fatto meglio (27 reti). Domenica i sangrini saranno di scena a San Sepolcro senza Ruggero, squalificato. Spazio ad Antic.
Ha consolidato il terzo posto il Penne tornato al successo (mancava dall’8 gennaio scorso) dopo cinque pareggi di fila. Ma è il dopo partita con la Pergolese a tenere banco. Andrea Camplone ha vuotato il sacco e se l’è presa con i suoi contestatori. «Noi abbiamo sbagliato due gare, non di più», ha detto il tecnico biancorosso. «E mi sembra fisiologico per una squadra neopromossa. Abbiamo riportato il Penne il serie D e dall’inizio della stagione siamo con le prime. Detto francamente, non so che cosa si possa fare di più. Capisco le critiche quando le cose vanno male. Ma a questo Penne non vedo che cosa si possa rimproverare. A Macerata abbiamo pareggiato disputando una grande partita, eppure ci hanno massacrato. Critiche in continuazione. Penso che siano pilotate, detto francamente. Perché questo gruppo e questa società stanno dando il massimo. Io non sono un allenatore che va nei bar, ma non credo possa essere un handicap. Non penso di aver pestato i piedi a qualcuno, eppure è uno stillicidio di appunti e contestazioni».
All’orizzonte c’è la trasferta di Albano Laziale. Non ci sarà Panico, da verificare le condizioni di Palmarini. «A questo punto della stagione», ha aggiunto Camplone, «puntiamo al massimo, ovvero al secondo posto che offre degli indubbi vantaggi in chiave play off».
Lo stesso obiettivo appartiene al Celano tornato al successo con Pino Petrelli in panchina. Un’iniezione di fiducia per l’ambiente biancazzurro che si appresta a vivere il gran derby, quello in programma domenica ad Avezzano. Sarà il derby di Pino Petrelli, che in biancoverde in passato ha conquistato due promozione, e dei tanti ex che vestono la casacca del Celano. Sarà anche una sfida tra il maestro, Petrelli appunto, e l’allievo Ersilio Cerone che è stato un suo giocatore e che siede sulla panchina dell’Avezzano che domenica a Tolentino ha ottenuto il quinto pareggio di fila. «Ci manca un pizzico di cattiveria negli ultimi venti metri», ha detto il tecnico marsicano che si appresta a vivere una sfida del tutto particolare contro l’allenatore che ha influito abbastanza sulla sua formazione tattica. «Pino è un amico», ha detto Cerone, «ed è un piacere confrontarmi con un maestro come lui». Nel Celano assenti Giacalone e Selvaggio, squalificati. Torneranno a disposizione Raparelli e Prosia.
Avanza anche il Morro d’Oro che ha pareggiato a Cagli. E domenica ci sarà la sfida casalinga con il Tolentino, quinto, che ha un punto in più. «Ci giochiamo tanto nel prossimo mese», ha detto il tecnico Roberto Marcangeli, «affronteremo Tolentino, Celano, Val di Sangro e Penne. Dopo sarà possibile fare i conti e parlare di play off. Chiaramente ci proveremo».

10/01/2006 Contini ipoteca i playoff per il Penne

PENNE - Anche la 18ª giornata ha celebrato la grande stagione del Penne. Che, non a caso, è stata l’unica delle sei formazioni abruzzesi (del girone F) a conquistare i tre punti in palio. Sono 12 ora le lunghezze di distacco dalla vetta, occupata sempre dalla Val di Sangro. Forse, troppi al momento per sperare in una rimonta. Ma la capolista ha in calendario due trasferte di seguito, la seconda proprio a Penne. Che, comunque, domenica ha in programma un esame probante, quello di Celano. Un derby di fondamentale importanza per i vestini che, battendo il Tolentino, hanno infilato la quarta vittoria di fila e ottenuto il sesto risultato utile di fila, oltre al secondo posto solitario. Non male per una neopromossa!
«In effetti», ha commentato l’attaccante biancorosso Roberto Contini, «stiamo andando davvero bene. E, adesso, vogliamo i play off. Abbiamo dimostrato di meritarli. La Val di Sangro? E’ ancora lontana e sta andando forte. Per quanto ci riguarda, sarebbe già tanto conservare il secondo posto in prospettiva play off. Comunque, l’importante sarà continuare a giocare come abbiamo fatto negli ultimi due mesi». Alla ripresa degli allenamenti da verificare le condizioni del difensore Moro, uscito per infortunio.
Per la Val di Sangro secondo pareggio a reti bianche di seguito. Per la prima volta non ha segnato in casa la capolista. Niente di preoccupante per il ds sangrino Pino De Filippis: «Abbiamo comunque disputato una buona gara». «Giocare in inferiorità numerica per gran parte dell’incontro contro la capolista non è facile», ha detto il dg del Celano Emilio Capaldi, «noi abbiamo disputato una prova di carattere e ne va dato atto alla squadra. Lo spirito era quello giusto. Adesso, speriamo di acquisire maggiore consapevolezza nei nostri mezzi». Domenica contro il Penne mancheranno l’attaccante Morelli (la Disciplinare ha respinto il reclamo) e il mediano Conte, squalificati.
Pari anche per la Rc Angolana. «Ma abbiamo disputato una grande partita», ha detto l’attaccante nerazzurro Maurizio Tacchi, «avremmo meritato il successo e invece abbiamo rischiato di perdere. La squadra ha creato tante occasioni da rete; per fortuna, abbiamo pareggiato in zona Cesarini altrimenti sarebbe stata davvero una beffa». Domenica i nerazzurri torneranno a giocare in casa contro il Sansepolcro. Al quale il Morro d’Oro ha imposto lo 0-0 anche grazie ai buoni interventi di Argentati tra i pali. «Non siamo stati brillanti come al solito, abbiamo sofferto», ha detto il tecnico biancorosso Roberto Marcangeli. Ma la squadra ha dimostrato carattere e ha strappato un buon punto». In vista del primo dei due impegni casalinghi di fila, Marcangeli spera di recuperare il centrocampista Cognata, fermo da tempo per infortunio. Il Morro d’Oro domenica riceverà la visita di un Avezzano che si annuncia rimaneggiato. «Purtroppo», ha detto il consulente Giuseppe Tambone, «abbiamo diversi ragazzi fuori per infortunio. E’ un momento in cui l’infermeria è piena e il rendimento della squadra ne risente. Ad esempio, contro l’Urbino, abbiamo giocato un buon primo tempo e una ripresa sotto tono. Abbiamo dei problemi che stiamo cercando di risolvere». Domani i biancoverdi torneranno di nuovo in campo per giocare, a Guidonia, l’andata degli ottavi di finale della Coppa Italia di serie D. Subito, in gol, all’esordio, l’attaccante Oscar Di Matteo con la maglia del Grottammare.

24/12/2005 Di Nino: ora voglio i playoff, Camplone: che bravi i ragazzi

PENNE - Nello spogliatoio biancorosso si festeggia la vittoria con lo spumante. C’è anche il presidente del Penne, Gianluigi Di Nino, il quale ha voluto ringraziare la squadra. «Ci ha regalato una vittoria importante perché di fronte c’era un avversario difficile che ha giocano fino alla fine», esordisce il presidente Di Nino. A questo punto puntate ai play off? «E’ stato un 2005 entusiasmante, ci siamo tolte tante soddisfazioni. Se oggi vivevamo alla giornata, a questo punto, guardiamo decisamente la classifica. Il pensiero va certamente ai play off e magari prolungheremo il campionato: siamo abituati a girare l’Italia», conclude con un pizzico di ironia il numero uno del club biancorosso. Anche il tecnico Andrea Camplone si complimenta con i suoi giocatori: «La Cagliese è una squadra ostica e per questo si tratta di una vittoria importante. Il merito è dei ragazzi che hanno dato il massimo; dopo lo svantaggio hanno reagito alla grande e conquistato il successo con grinta e determinazione. Certo, i play off sono un bel traguardo, ma prima guadagnamoci la salvezza». Bocche cucite nello spogliatoio giallorosso: «Per il gioco e la grinta non meritavamo la sconfitta», afferma il ds marchigiano Roberto Camborata

05/12/2005 Donati: "punto che fa morale", Camplone: "fatale un errore"

PENNE - E’ dispiaciuto Andrea Camplone per la beffa finale. «Non posso recriminare nulla alla squadra, è stata perfetta, determinata, superiore sia nel gioco, sia nella concentrazione», commenta a caldo il tecnico del Penne. «Un singolo errore non deve macchiare la prestazione del gruppo. Certamente abbiamo riscattato ampiamente il secondo tempo della partita di Morro d’Oro», conclude Andrea Camplone.
Non è contento, invece, Ettore Donati, per il gioco espresso dalla sua squadra: «E’ un punto importante per il morale, questo è vero, ma non dobbiamo metterci la testa sotto la sabbia; qui ci sono ancora tanti problemi da risolvere. Nelle ultime due partite, per esempio, abbiamo preso ben cinque gol. C’è qualcosa che non va», conclude l’allenatore toscano. Da sottolineare, infine, la bella coreografia delle due tifoserie.

giovedì 11 agosto 2011

04/12/2005 Il Penne e la Rc Angolana cambiano

PENNE - Terzo derby consecutivo per il Penne. Che affronterà, in una partita che si preannuncia infuocata, la Rc Angolana. La formazione biancorossa, dopo la sconfitta a Morro d’Oro, va a caccia di una vittoria. «Si tratta di un derby importante per entrambi. Soprattutto per noi», commenta Andrea Camplone. «Siamo motivati, vogliamo riscattare la prestazione di domenica a Morro d’Oro e se non sbagliamo l’approccio alla gara e ci mettiamo grinta e voglia di fare bene, sicuramente possiamo portare a casa il risultato. Il derby contro l’Angolana è la partita dell’anno», aggiunge Camplone. La formazione? «Non ho ancora deciso, ma ho in mente di cambiare, qualche novità ci sarà», conclude il tecnico. Potrebbe far giocare dal primo minuto l’argentino José Parmigiani (nella foto in alto) per rigenerare il reparto offensivo.
LA FORMAZIONE PENNE: Cianci, D’Ercole, D’Addazio, Moro, Guglielmi, Francia, Landeiro, Cau, Contini, Parmigiani e Panico. Allenatore: Camplone. (g.p.)
CITTA’ SANT’ANGELO. Un derby fra due squadre vogliose di riscattarsi dopo le rispettive sconfitte nel precedente turno di campionato. Nella Rc Angolana torna disponibile Chiavaroli che ha scontato la squalifica: dovrebbe far coppia al centro della difesa con Fuschi. Out gli squalificati Gelsi e Di Matteo. Ma la novità in casa nerazzurra potrebbe esserci in attacco, dove, fermo restando il tridente, potrebbe esordire il giovane Miani (classe 88) con la esclusione di Tacchi. In questo caso i quattro fuori quota in formazione sarebbero schierati sugli esterni (Di Martile e Fasciani in difesa, Marzocchella e Miani in attacco con l’esperto Cavicchia punta centrale). A metà campo è pressocchè certa la conferma di Vespa affiancato da Rachini, con De Amicis in posizione più arretrata.
LA FORMAZIONE RC ANGOLANA: Bifulco, Di Martile, Fasciani, De Amicis, Chiavaroli, Fuschi, Marzocchella, Rachini (Creati), Cavicchia, Vespa, Miani (Tacchi). All: Donati.

05/10/2005 Colpo del Penne: preso l'ex lancianese Cau

Il Penne (serie D/F) ha definito l’ingaggio di Roberto Cau, per anni in forza al Lanciano. L’ala sarda classe 1976 nella passata stagione ha vestito la maglia del Ragusa (C2). L’operazione è stata chiusa dal ds Colangelo e domenica Cau potrà giocare contro il Real Montecchio.
Ancora tensione a Morro d’Oro. Nuova contestazione nei confronti del tecnico Amedeo Assetta, già nel mirino dei tifosi nei giorni scorsi e in particolare dopo la sconfitta di domenica nel derby casalingo contro la Rc Angolana. Hanno gridato di tutto all’allenatore di Alanno in rotta di collissione con gran parte del pubblico di fede biancorossa. Non c’è stato contatto fisico, ma la contestazione è stata abbastanza vibrante. Assetta è sempre più a rischio esonero, ma il presidente Malvone è dimissionario e in società la situazione è stata affrontata solo nella riunione iniziata nella tarda serata di ieri. Il tecnico, dopo l’allenamento, ha parlato con il presidente dimissionario Malvone. Difficile che si dimetta, ma oggi se ne saprà di più. Ad Assetta viene rimproverato (anche) il mancato utilizzo di Bizzarri e di Mancini, titolari nella Rosetana che ha fatto bene nella passata stagione in C2 e che farebbero le fortune di qualsiasi squadra di serie D. Bizzarri, 38 anni, un passato di attaccante (anche) in serie A, domenica è stato inserito a metà ripresa e schierato nel ruolo di centrocampista centrale!
Gli esoneri. Nel girone F della serie D, il Grottammare (un punto dopo 4 gare) ha esonerato l’allenatore Sestilio Marocchi e ha affidato la panchina a Daniele Amaolo, ex Morro d’Oro. Debutterà domenica contro la Val di Sangro. Nel girone H, il Manduria ha licenziato il tecnico Salvatore Nobile, ex terzino del Pescara. Novità anche a Brindisi dove, al posto dell’esonerato Alessandro Longo, è atteso l’arrivo di Franco Giugno, ex Gallipoli.
I tifosi dell’Avezzano. I supporters marsicani stanno preparando la trasferta di domenica a Monte San Giusto, nelle Marche. Il costo del pullman è di 12 euro. Le prenotazioni si raccolgono al bar Favaro, dove domenica alle ore 10 è prevista la partenza. La società ha fatto ricorso alla Disciplinare contro la squalifica di tre giornate (una scontata) inflitta all’attaccante Stefano Nicoletti. Sarà discussa la prossima settimana.

20/09/2005 Le abruzzesi ora pensano in grande

La sensazione è che le abruzzesi abbiano una marcia in più. Solo un’impressione maturata dopo 180’ di gioco nel girone F della serie D. Non a caso sono due su tre le abruzzesi in testa alla classifica a punteggio pieno: la Val di Sangro e la Rc Angolana, oltre al Fano. E il Celano ha cancellato la sconfitta nel derby d’esordio, andando ad espugnare Penne. Insomma, tanta carne al fuoco. A partire dalla Val di Sangro che in due gare ha segnato sei gol. Sugli scudi l’attaccante Nunzio Pagano che ne ha firmati quattro. Solito refrain per il ds sangrino De Filippis: «Abbiamo compiuto un altro passo avanti verso la salvezza». Nessuno gli crede, tra gli avversari. Andrea Camplone: «E se loro si devono salvare noi che dobbiamo fare?».
L’allenatore del Penne è ancora arrabbiato per la sconfitta nel derby con il Celano. «Non esiste», ha detto Camplone, «abbiamo peccato di presunzione sul 2-0. Non mi sta bene, perché sta diventando un’abitudine. Se siamo umili possiamo diventare una buona squadra, ma, ad oggi, non abbiamo ancora la mentalità per questa categoria». E più in generale ecco il pensiero di Camplone: «E’ un campionato equilibrato, condizionato dai quattro fuoriquota. Non penso che uscirà fuori la squadra ammazza-campionato». «A mio avviso», gli fa eco Emilio Capaldi, dg del Celano, «le abruzzesi hanno qualcosa in più. Possono davvero contendersi la promozione. Tra le marchigiane, solo il Fano mi sembra possa ambire a un torneo di alta classifica. Però, va sottolineato un particolare: le pugliesi costruiscono squadroni e poi li smantellano se le cose non vanno bene, nelle Marche, invece, gli squadroni vengono allestiti cammin facendo». E il Celano? «Domenica, abbiamo reagito», il pensiero di Capaldi, «sul 2-0 per il Penne la squadra non si è scomposta, ha continuato a giocare ed è uscita fuori alla distanza sotto il profilo atletico». Il Monopoli (girone H) ha chiesto Nughes.
In testa c’è anche la Rc Angolana che ha espugnato San Sepolcro. Grazie alla solita punizione dell’esperto Massimo De Amicis. «Lui ce li ha questi colpi», ha detto il ds nerazzurro Francesco Montani, «ingaggiandolo sapevamo che avrebbe portato in dote qualche gol su calcio piazzato. Quello di domenica ha impreziosito una buona prestazione». La Rc Angolana vuole la C2? «Non mi nascondo», la replica di Montani, «vogliamo disputare un buon campionato, ma ad oggi non mi sembra si possa dichiaratamente puntare alla promozione. Saremmo presuntuosi».
Ad Avezzano il consulente Giuseppe Tambone non è molto soddisfatto dello 0-0 contro il Morro d’Oro. «Forse la diretta televisiva ci ha giocato un brutto scherzo», ha detto, «penso che ci sia stato un passo indietro rispetto all’esordio. Sono convinto che si possa fare meglio».
Nel Real Montecchio, ancora fermo a quota 0 in classifica, è in corsa una sorta di rivoluzione tecnica: in panchina dovrebbe sedere Enrico Piccioni, ex Vis. Hanno già debuttato Casalboni, Placucci, Mazzoni, altri giocatori (D’Ascanio ex Montegiorgio?) stanno per essere tesserati. Nel Tolentino già in campo i nuovi Gasparoni e Mattoni. Nella Maceratese, invece, spazio al difensore Ciccone. Questa sera chiudono le liste di trasferimento tra i dilettanti. Che poi riapriranno a novembre. Per quanto le abruzzesi, non ci dovrebbero essere grossi colpi.
Ad Alessandria si è dimesso il tecnico Nicolini, mentre la Rondinella ha chiamato Esposito al posto di Lugnan dimissionario.

05/09/2005 La società vestina presenta la squadra

PENNE - A fine partita si è svolta la presentazione ufficiale del Penne. La società vestina, presieduta da Gianluigi Di Nino, torna a disputare il campionato di serie D dopo nove anni trascorsi tra Promozione ed Eccellenza. Nei prossimi giorni i dirigenti vestini metteranno a segno altri due colpi di mercato: nel taccuino del direttore sportivo Guido Colangelo ci sono un attaccante di esperienza (si fa il nome di Cau, ex Lanciano) e un giovane fuoriquota.
Intanto c’è da risolvere il problema campo: sembra ormai ufficiale che il campionato di serie D il Penne lo giocherà sul campo di contrada Campetto. L’amministrazione comunale, per il momento, non ha fondi per ristrutturare il Fernando Colangelo, stadio storico del Penne ai tempi dell’interregionale.

21/08/2005 Amichevole: L'Aquila-Penne 5-0

L’AQUILA - PENNE: 5 - 1
L’AQUILA PRIMO TEMPO: Apruzzese, Meschini, Moauro, Ricozzi, Catelli, Corti, De Filippis, Petronio, Cicconi, Mazza Luca, Polise.
L’AQUILA SECONDO TEMPO: Scimia, D’Angelosante, Moauro (17’ st Rambaldi), Ricozzi (15’ st Costantini), Catelli (25’ st Federici), Vicini, De Filippis (15’ st Rosone), Gianni, Cicconi (30’ st Valentini), Zefferi, De Gasperis (30’ st Galieti) (40’ st Carosi). All.: Mazza Paolo.
PENNE PRIMO TEMPO: Vurchio, D’Ercole, Palmarini, Landeiro, Ciarrocca, Marchetti, Tenaglia, Di Cola, Parmigiani, Cocco, Panico.
PENNE SECONDO TEMPO: Cacciagrano, Marrone, Sacripante, Carota Giammarco, Ciarrocca, Massascusa, Carota Angelo, Di Cola, Parmigiani, Francia, Giacalone. All.: Camplone.
ARBITRO: Ferrone dell’Aquila.
RETI: 3’ pt Panico, 45’ pt De Filippis, 18’ st, 27’ st e 32’ st Zefferi, 42’ st autorete Sacripante.
NOTE: spettatori 300 circa, di cui 252 paganti. Ammoniti al 35’ pt De Filippis, al 44’ pt Palmarini. Angoli: 9-4 per L’Aquila.
L’AQUILA. Brilla alla luce dei riflettori l’Asd L’Aquila Real - e stavolta per davvero, non solo per la dicitura federale - che in un pomeriggio piovoso strapazza in amichevole il Penne, squadra di categoria superiore anche se con parecchi fuoriquota in campo e i “senatori” lasciati a riposo. E stavolta l’allenatore rossoblù Paolo Mazza si adegua, fa contento il presidente (che aveva contestato apertamente le troppe sostituzioni nell’amichevole persa 4-0 contro il Chieti) e lascia dentro alcuni dei “vecchi” (tra i quali Catelli, De Filippis e Cicconi) fino a secondo tempo inoltrato. E i risultati, stavolta, si vedono. Al di là del valore specifico della cinquina, della squadra rossoblù conforta la voglia di correre e di giocare il pallone sempre e comunque. E’ quello che chiedono i tifosi a una squadra (e a una società) che devono ancora conquistare la fiducia della piazza. E la dirigenza non ha intenzione di fermarsi qui, visto che sta cercando i rinforzi per il reparto offensivo. Nel giorno della tripletta dell’attaccante Zefferi si apprende, infatti, che sta per aggregarsi al gruppo quel Renato Greco (ex Torres, Pescara, Foggia) che all’inizio della stagione era stato avvicinato dai dirigenti rossoblù, ma poi non se n’era fatto più niente. Per il momento, comunque, Greco verrà solo ad allenarsi «e poi», come sottolinea il tecnico rossoblù Paolo Mazza, «se son rose fioriranno».
La partita comincia subito con la rete del Penne che si porta a condurre grazie a Panico, il quale mette dentro in semirovesciata sfruttando un assist di Di Cola. La formazione rossoblù non si dà per vinta e comincia a prendere le contromisure all’avversario. L’Aquila cresce, e il finale di tempo si chiude con il gol di De Filippis che mette il pallone sotto l’incrocio. Nella ripresa comincia lo show di Zefferi che segna il 2-1 al 18’, dopo una triangolazione con De Gasperis; il 3-1 al 27’, dopo essersi involato in solitudine davanti al portiere avversario; e il 4-1 al 32’ dopo aver raccolto, da pochi passi, il pallone respinto dal palo colpito da Valentini. Una sfortunata autorete di Sacripante chiude i conti sul 5-1. Tifosi aquilani in festa e squadra che va sotto la curva a salutare gli ultrà.
«Un buon galoppo a prescindere dal risultato», attacca il tecnico dell’Aquila Paolo Mazza. «Dal punto di vista del gioco la squadra mi è piaciuta di più a Morro d’Oro». Il tecnico del Penne Andrea Camplone, dopo una vivace discussione con il direttore sportivo Guido Colangelo, dichiara che «la squadra schierata era imbottita di fuoriquota, visto che abbiamo 30 giocatori e dobbiamo pur vederli all’opera almeno in questo periodo».

24/08/2005 Acciavatti, finale: Penne-R.Curi Angolana 2-0

PENNE - RC ANGOLANA: 2 - 0
PENNE: Vurchio, D’Ercole (40’ st Ciccocioppo), Palmarini (30’ st Chiarella), Landeiro, Marchetti, D’Addazio, Contini (20’ st Panico), De Feudis (40’ st Francia), Sputore (12’ st Carota), Di Cola (40’ st Cocco), Del Gallo (12’ st Parmigiani). A disp: Cianci. Allenatore: Camplone.
RC ANGOLANA: Bifulco (10’ st Matricardi), Ciarrocchi (10’ st Fuschi), Fasciani Ma., De Amicis, Mazzocchetti, Marini, Rincione (35’ st Pasqualone), Rachini, Cavicchia (42’ st Faieta), Vespa (40’ st Sfamurri), Fasciani Mi. A disp: Creati, Mezzazappa, Cameli. Allenatore: Piccioni.
ARBITRO: Pacilli di Pescara.
RETI: nel pt, 6’ D’Addazio e 9’ Contini.
NOTE: spettatori 500 circa. Espulso, al 28’ pt, Rachini.
LORETO APRUTINO. Il Penne ha vinto la 12ª edizione del memorial Simone Acciavatti, torneo di calcio riservato alle società dilettanti. La formazione biancorossa, neopromossa in serie D, ha battuto meritatamente in finale la Rc Angolana, altra neopromossa in serie D. Decisive le reti di D’Addazio e Contini, in avvio. Così come fondamentale si è rivelata l’espulsione di Rachini a metà del primo tempo per un fallo di reazione. Da aggiungere anche un calcio di rigore fallito da Cavicchia al 23’ della ripresa. Il Penne, che ha destato una buona impressione, succede nell’albo d’oro alla Rc Angolana. Le due squadre si ritroveranno di fronte di niovo domenica nel primo turno di Coppa Italia. Nella finale per il terzo posto, il Lauretum ha battuto il Pianella per 2-1 grazie alle reti di Farias (doppietta) e di Lambertini. La palma del miglior giocatore del torneo è andata a Marino Bifulco della Rc Angolana; miglior cannoniere Edy Farias (Lauretum); miglior giovane Mattia D’Ercole (Penne).

02/08/2005 Amichevole: Penne-Taranto 0-6

PENNE - PENNE - TARANTO: 0 - 6
PENNE PT: Cianci, Marrone, Chiarella, D’Addazio, Marchetti, Francia, Di Cola, Cocco, Carota, Parmigiani, Mintoti.
PENNE ST: Vurchio, Massascusa, Marrone, Ciarrocca, Sacripante, De Feudis, Francia, Cocco, Tenaglia, Parmigiani, Del Gallo. Allenatore: Camplone.
TARANTO PT: Lirussi, Pastore, Capone, Micallo, Martinelli, Bevo, Mortari, De Leonardis, Migngna, Catania, Gambino.
TARANTO ST: Lucaselli, Taurino, Caccavale, Salvatori, Mancini, Malagnino, Marsilio, Moronti, La Rosa, Deflorio (Campanile), Manni. Allenatore: Marino.
RETI: nel pt, 31’ Gambino; nel st, 2’ Deflorio, 27’ Mancini, 29’ e 30’ Deflorio e 37’ Moronti.
NOTE: presente una buona rappresentanza di tifosi ospiti.
PENNE. Nella prima uscita stagionale, il Penne è stato sconfitto dal Taranto (C2). La squadra vestina è scesa in campo imbottita di giovani, che tra l’altro si sono messi in buona evidenza. I gol sono stati realizzati da Gambino nel primo tempo, una tripletta di Deflorio - vecchia conoscenza del pubblico abruzzese quando indossava la maglia del Teramo - Mancino e Moronti nella ripresa.

mercoledì 10 agosto 2011

26/07/2005 Il Presidente Di Nino chiede una salvezza tranquilla senza soffrire

PENNE - Dopo nove anni trascorsi sui campi di Promozione ed Eccellenza, il Penne ha ritrovato la serie D ed è intenzionato a tenersela stretta. Ieri, la squadra biancorossa diretta dal tecnico Andrea Camplone, ha svolto il primo giorno di allenamenti tra Penne e Montesilvano.
Presenti i nuovi acquisti vestini: Michele De Feudis (34 anni), genero di Francesco Giorgini (allenatore del Giulianova), Domenico Di Cola (24), Francesco Marchetti (28), Roberto Contini (33) e un manipolo di fuoriquota (in D devono giocare per tutta la gara un ’85, due ’86 e un ’87).
«In effetti, nel campionato di serie D, la differenza la faranno i giovani», sostiene Guido Colangelo, stretto collaboratore del presidente Gianluigi Di Nino. «Abbiamo allestito una formazione con giocatori importanti, come De Feudis e Marchetti, e soprattutto giovani interessanti».
Gli obiettivi del Penne, quelli ufficiali, sono una tranquilla salvezza e un campionato di media classifica.
«Puntiamo a un campionato senza soffrire», il pensiero del presidente biancorosso Gianluigi Di Nino. «Siamo partiti con un organico già al completo e questo è importante. Certamente vogliamo fare bene, la nostra è una società che si è mossa con tempismo sul mercato, grazie anche a collaboratori che stanno effettuando un buon lavoro. Programmi futuri? Prima dobbiamo fare esperienza, poi proveremo a programmare un campionato di vertice», conclude il presidente vestino.
Intanto, la squadra rimarrà in ritiro sino al 13 agosto, e prima della conclusione, ci sono in programma delle amichevoli: la prima, quasi sicuramente, si giocherà contro il Taranto (C2), nella prima settimana di agosto; poi, la formazione biancorossa parteciperà al torneo Simone Acciavatti in programma a Loreto Aprutino.

14/06/2005 Il Penne in serie D con ambizioni

PENNE - Il Penne torna in serie D dopo nove anni di attesa. Sono stati interminabili per una piazza, quella vestina, assettata del calcio che conta, almeno tra i dilettanti. I play off erano l’ultima speranza, dopo aver gettato alle ortiche la Coppa Italia (persa nella finale con il Montesilvano) e il campionato, vinto dalla Rc Angolana di Attilio Piccioni.
Rimanevano, appunto, gli pareggi: già lo scorso anno, la squadra pennese aveva raggiunto questo traguardo, ma allora le cose andarono male. A Mentana, il Penne perse la testa a pochi minuti dalla fine e consegnò ai laziali la serie D. Dopo la vittoria di domenica il Penne volta pagina: deve affrontare il campionato di serie D con la giusta mentalità, quella di una società seria e attenta che non deve perdere la bussola alla prima difficoltà. «Ora vogliamo goderci questo momento di felicità, aspetteremo qualche giorno prima di sederci attorno ad un tavolo e programmare il futuro della squadra», spiega Gianluigi Di Nino, il giovane presidente del Penne. Laureato in economia e commercio, Di Nino è uno dei dirigenti di punta del Gruppo Brioni, l’azienda sartoriale romana che cuce abiti ai vip di mezzo mondo. «Mi sento sollevato, ho sofferto tantissimo, sentivo dentro di me la responsabilità di una piazza che voleva assolutamente tornare in serie D. Finalmente ci siamo riusciti. Questo successo, ottenuto grazie all’impegno di tutti, ci ripaga degli sforzi fatti durante questi mesi che sono stati intensi. Soprattutto», aggiunge il presidente, «abbiamo lavorato per compattare la realtà sportiva pennese: Vestina e Penne stanno lavorando a un progetto che mira a rilanciare le sorti calcistiche del paese. Nei prossimi giorni incontreremo il presidente Simoncini (Vestina, ndc) e avvieremo un confronto alla base del quale c’è l obiettivo di potenziare il settore giovanile. Una collaborazione proficua può essere l’arma vincente del calcio pennese». Intanto è stato riconfermato Andrea Camplone, un allenatore stimato che ha trasformato il Penne, in poche settimane, dopo l’esordio negativo di Felice Mancini. «Lo avevamo riconfermato ancor prima di vincere gli spareggi, siamo convinti che lui farà bene anche in serie D. Certamente bisognerà lavorare duro perché dobbiamo adattarci alla categoria e, fra qualche anno, programmare un obiettivo importante. Abbiamo riconfermato anche il blocco storico della squadra e preso accordi con i giocatori che ci hanno permesso di fare il salto di categoria. Poi», aggiunge il presidente Di Nino, «dobbiamo trovare una soluzione e sistemare il Fernando Colangelo: l’impianto di contrada Ossicelli deve diventare il punto di riferimento calcistico di Penne. Insieme alla Vestina elaboreremo un progetto che sottoporremo all’amministrazione comunale del sindaco Paolo Fornarola, il quale è un uomo di sport che vuole bene al calcio pennese. Ci saprà ascoltare». La società vestina nei prossimi giorni ingaggerà un direttore sportivo di calibro che conosce la categoria per allestire una squadra competitiva. «Sicuramente torneremo sul mercato, mi sembra presto fare nomi. Noi comunque punteremo a disputare un buon campionato», conclude il presidente Di Nino.
Ieri pomeriggio, Penne e Vestina, sono state ricevute dal sindaco Fornarola e premiate nella sala consiliare davanti a tifosi e simpatizzanti. «Vi devo ringraziare per aver promosso l’immagine del paese, avete dato lustro all’intera cittadina», ha detto il sindaco Paolo Fornarola.
La squadra ieri ha ricevuto dalla società l’ultimo stipendio e i premi; gli argentini questa mattina tornano nel loro paese. I tifosi vestini si augurano che il biglietto sia di andata e ritorno.

14/06/2005 Camplone: "Penne, il mio capolavoro"

Andrea Camplone, dopo sei promozioni da calciatore la prima da allenatore alla guida del Penne che sapore ha?
«Diverso, più bello se è possibile. Perché è una mia creatura, una mia idea sviluppata nell’arco di una stagione. E’ una grande soddisfazione che non ha paragoni».
E’ tornato a Penne a stagione iniziata, ci credeva?
«Quando sono arrivato nessuno avrebbe scommesso un euro sul Penne. Non soltanto perché era terz’ultimo in classifica. Ho dovuto svolgere un duro lavoro a livello psicologico perché il gruppo era sfiduciato. Veniva da un play off perso in zona Cesarini e da una falsa partenza. C’erano delle frizioni nello spogliatoio. Un po’ alla volta il gruppo si è ricompattato. Ho avuto la fortuna di trovare ragazzi bravi e intelligenti. Mi hanno seguito con umiltà e questa promozione è un premio per tutti. E’ stata una rincorsa strepitosa».
Un premio per che cosa?
«Per il lavoro e per il gioco. Il lavoro paga sempre, il gioco porta inevitabilmente alla vittoria. Il singolo può risolvere una partita o due, ma il campionato si vince con il collettivo, occorrono tempo e qualità per plasmarlo».
Camplone che tipo di allenatore è?
«Pignolo, quasi maniacale. E’ anche per questo motivo che ringrazio i ragazzi che mi hanno seguito. Sono essenzialmente me stesso anche se ho cercato di attingere da tutti gli allenatori che ho avuto da giocatore».
Ha qualche dedica da fare?
«Certo, alla mia famiglia, che mi ha sopportato, e al vice presidente del Penne, Pasquale Almonti, che mi ha rivoluto in biancorosso».
Resterà a Penne?
«Sì, la società vuole che resti e io ho dato la mia disponibilità. Anche se bisognerà affrontare la serie D con molta circospezione. E’ un campionato che richiede conoscenze diverse. Sono obbligatori quattro fuoriquota ad esempio. La programmazione va fatta con attenzione, anche perché bisogna rendere conto a un gran pubblico».
Squadra da rifare o da integrare per la serie D?
«Non è certamente da smantellare. Però, mi rendo conto che ci sono dei ragazzi che hanno richieste. E se vogliono andar via, tra i professionisti, va concessa questa possibilità».
Su chi si sente di scommettere?
«E’ brutto fare nomi, ma i vari Correa, Palmarini, Parmigiani e Landeiro possono giocare benissimo tra i professionisti. Questo senza nulla togliere agli altri che hanno le qualità per ben figurare a tutti i livelli».

14/06/2005 Il Vecchio Comunale con l'erba sintetica?

PENNE - Dopo la promozione in serie D, potrebbe arrivare anche un nuovo campo di calcio. Il progetto, non è ancora ufficiale, è quello di ristrutturale il vecchio Comunale di contrada Ossicelli, oggi intitolato a Fernando Colangelo, ex gloria del calcio pennese; la struttura sarebbe poi gestita dal nuovo sodalizio che nascerà con la fusione tra Penne e Vestina. Il campo di calcio non ha più il manto erboso e, secondo il progetto, potrebbe essere utilizzata l’erba sintetica per risistemare il terreno di gioco. Inoltre, è notizia di questi giorni, l’amministrazione comunale del sindaco Paolo Fornarola ha avuto un finanziamento per mettere a norma le tribune e riqualificare l’area che circonda lo stadio, compreso il campetto che si estende sotto le tribune. Si tratta di un progetto interessante che potrebbe dare a Penne, finalmente, una struttura idonea per disputare il campionato di serie D.
Negli anni passati, la società ha utilizzato l’impianto di contrada Campetto, nuovo ma certamente non idoneo alla massima serie dei dilettanti; tra l’altro, in serie D, occorre avere la doppia tribuna, anche per la tifoserie ospite e strade di accesso allo stadio diverse per separare l’ingresso dei tifosi allo stadio. Il Fernando Colangelo è situato nel cuore della cittadina, a differenza dell’impianto di contrada Campetto, e in questo modo, potrebbe permettere ai tifosi vestini di raggiungere l’impianto anche a piedi. (g.p.)

13/06/2005 "Un successo meritato"

RIVA DEL GARDA - Il successo per 2-1 sulla Benecense non può non scatenare una grande festa e il primo a esultare è l’allenatore in seconda del Penne, Fabio Montani (il tecnico Andrea Camplone è squalificato). «La nostra è stata una vittoria sofferta, che ci consente di raggiungere una promozione a lungo inseguita». Eppure, a un certo punto della stagione le cose si erano messe male. «All’ottava giornata eravamo in zona play-out», ammette, «ma questo rende ancora più onore alla rincorsa che abbiamo fatto».
Montani fa comunque i complimenti alla Benecense. «Si è dimostrata una squadra tosta», riconosce l’allenatore in seconda del Penne, «che siamo riusciti a superare con molte difficoltà. Il Benecense ha giocato in maniera compatta, determinata. Penso che sia stato l’avversario più duro fra quelli incontrati finora». Il Penne si riprende così dalla delusione dello scorso anno, quando un gol a tre minuti dalla fine segnò in negativo la finale nazionale.
Montani si preoccupa più di consolare gli avversari che di elogiare i suoi. «Hanno tutte le carte in regola per riprovarci l’anno prossimo», conclude il tecnico. «Auguro loro di fare un ottimo campionato, se lo meritano».
A concludere lo scambio di complimenti l’allenatore della Benecense, Luciano Gabrielli, che però riserva prima grandi parole di elogio per i suoi. «Siamo stati bravi ad arrivare qui», commenta il tecnico, «anche se oggi non eravamo nella nostra miglior giornata».
Gabrielli rende l’onore delle armi al Penne («abbiamo incontrato un avversario forte»), ma ammette che la sua squadra ci ha messo anche del suo. «Abbiamo fatto qualche errore di troppo», fa notare Gabrielli, «come in occasione del loro primo gol. E si è rivelato uno sbaglio decisivo perché da quel momento la partita è cambiata».
Anche i problemi di formazione hanno impedito alla Benecense di giocare un match diverso, ma Gabrielli non cerca scusanti. «Loro sono stati bravi a gestire la palla e non siamo riusciti ad entrare in area». Nell’ultima frase c’è anche un riferimento all’arbitraggio, giudicato da Gabrielli insufficiente. «Ci sono state troppe ammonizioni ed espulsioni affrettate, ma questo non mette in discussione la vittoria del Penne, che ha saputo affrontare la partita con la giusta mentalità. Il loro successo è meritato».

13/05/2005 E in città è festa grande, il sindaco: "Eccezionale"

PENNE - Si è festeggiato fino a notte fonda per la promozione del Penne in serie D. La città si è colorata di biancorosso: caroselli di auto e tifosi in delirio hanno sfilato ininterrottamente per le vie della città per il ritorno della squadra nella “serie A dei dilettanti”. Un traguardo che la società vestina inseguiva dal 1996. Grazie all’exploit sul campo di Riva del Garda, il Penne può tornare a giocare in un campionato più consono alle sue tradizioni calcistiche. Il sodalizio vestino è stato fondato nel 1924.
Il 24 maggio 1981, con un 6-0 sulla Val di Sangro, davanti a duemila tifosi, il Penne chiude a quota 50 - staccando di 10 punti il Termoli e il Tortoreto - la sua cavalcata trionfale nella Promozione abruzzese e taglia lo storico traguardo dell’Interregionale. Seguono 15 anni di avvincenti tornei e addirittura, nel campionato ’92/93, il Penne sfiora la promozione in serie C: è 2ª alle spalle del Fasano.
Arrivano i tempi bui. Il Penne retrocede per ben due volte di fila in Eccellenza: nel ’94/95 (viene ripescato), ma l’anno dopo, nel ’95/96, dopo la seconda stagione fallimentare nel Cnd (si chiamava così, serie D, prima della riforma). Si torna a giocare in Eccellenza, e alla guida della società si alternano vari presidenti. Non basta. Il Penne assapora un’altra retrocessione amara, questa volta nel campionato di Promozione.
Un incubo. Il presidente Luciano Di Simone, imprenditore locale, riorganizza il sodalizio vestino - anche con l’ingresso di nuove forze economiche - riporta il Penne in Eccellenza. Siamo al campionato 2004/2005: il dirigente della Brioni, Gianluigi Di Nino, passa alla guida della società e dopo un avvio disastroso (esonero di Felice Mancini), il Penne conquista la serie D. E’ storia di ieri. Un sogno che finalmente diventa realtà per una piazza assetata di calcio che conta. Il sindaco Paolo Fornarola, domani sera, alle ore 18, nella sala consiliare del Comune, premierà le due squadre pennesi (dirigenti e giocatori per festeggiare la stagione trionfale del calcio vestino: Penne e Vestina, difatti, hanno conquistato rispettivamente la promozione in serie D e in Eccellenza).
«E’ un momento importante per la nostra cittadina», dice il sindaco Fornarola.
All’orizzonte, tra l’altro, c’è il progetto di fusione tra i settori giovanili di Vestina e Penne.

12/06/2005 Il Penne all'assalto della D

PENNE - Tutto in novanta minuti di gioco. In Trentino, il Penne di mister Andrea Camplone si gioca la promozione in serie D. Un traguardo che i vestini inseguono da nove anni. L’ambiente biancorosso è carico e attende con ansia la sfida: tre pullman e numerose auto private raggiungeranno Riva del Garda. Dopo lo 0-0 maturato nella partita di andata, al Comunale gardesano, oggi (inizio alle ore 16.30), si prevede una sfida avvincente e spettacolare tra Benacense e Penne.
Nessuna delle due squadre vuole perdere, tanto meno i padroni di casa che festeggiano il centenario della fondazione e vogliono tornare nella serie A dei dilettanti, dopo averla persa nel 1993.
Il Penne, rispetto agli avversari, ha un’arma in più da sfruttare: il pubblico. Sono oltre 300 i tifosi che seguiranno la squadra nella trasferta trentina; il gruppo “Neuro”, la frangia attiva del tifo biancorosso, ha realizzato, per l’occasione, una coreografia spettacolare. Il sito internet ufficiale, www.forzapenne.it, è stato riempito da messaggi di incitamento alla squadra. Anche il sindaco di Penne, Paolo Fornarola, ex presidente del Penne fino al 1996, insieme ad altri assessori della giunta comunale, seguirà le sorti del Penne in trasferta. «Sono un tifoso speciale del Penne e seguirò la squadra anche in questa difficile partita. Mi auguro, dopo i successi ottenuti dalla Vestina promossa in Eccellenza e della squadra di scacchi pennese, che ha vinto lo scudetto la scorsa settimana, che il Penne conquisti la serie D: festeggeremo un anno magico per lo sport pennese».
Per il Penne si tratta della seconda finale consecutiva degli spareggi nazionali di Eccellenza, dopo quella sfortunata dello scorso anno contro lo Spes Mentana; la partita di andata si giocò a Penne e terminò 0-0. Il ritorno si disputò sul campo in erba sintetica dello stadio “12 Apostoli” di Mentana e la squadra vestina pagò pesantemente l’approccio alla partita. Nel secondo tempo il Penne riuscì a ribaltare il risultato, ma bastarono dieci minuti di follia nella difesa vestina per consegnare ai padroni di casa la promozione in serie D. L’incontro terminò 4-3 per il Mentana.
La squadra biancorossa è arrivata nel tardi pomeriggio di ieri a Rovereto, sede del ritiro, e questa mattina effettuerà una sgambata prima della partita. «Non dobbiamo sbagliare l’approccio alla partita, è fondamentale», ha detto l’allenatore Andrea Camplone, «mi auguro che la Benacense non si chiuda dall’inizio in difesa». Ha già in mente la formazione? «Ho recuperato Carota e Parmigiani, quindi l’organico è al completo. Ho in mente qualcosa, per scaramanzia non dico nulla...». In caso di parità con gol sarà promosso il Penne (e l’Amiternina salirebbe in Eccellenza); nel caso in cui i tempi regolamentari finiranno 0-0 si andrà ai supplementari e poi ai calci di rigore.
La Benacense dovrà fare a meno dello squalificato Lorenzo Setti e degli infortunati Dal Bosco e Martini.
La telecronaca della partita tra Benacense e Penne, affidata a Andrea Costantini e Nello Di Marcantonio, verrà riproposta domani sera alle 22.40 su Atv7.

10/06/2005 Risolti i problemi: Benacense-Penne a Riva del Garda

PENNE - Benacense-Penne si giocherà regolarmente a Riva del Garda. Lo ha ufficializzato la società gardesana dopo il sopralluogo effettuato ieri mattina nell’impianto sportivo che ospiterà l’attesa finale dei play off di Eccellenza. Il Comunale, difatti, può ospitare complessivamente 430 posti, di cui 250 situati in tribuna, e i restanti, invece, sono ricavati sul prato che circonda il rettangolo di gioco. Ai tifosi vestini saranno inviati 200 biglietti al costo di sei euro; si potrà comunque acquistare i restanti taglianti disponibili al botteghino, domenica, prima della partita, a partire dalle ore 15.30. «Abbiamo raggiunto un accordo con la Benacense: quindi la partita si giocherà sul campo di Riva come era previsto inizialmente», dice il dg del Penne, Giuseppe Cantagallo. Anche il vice questore del commissariato di Riva, Giuseppe Grasso, informato dai colleghi di Pescara, ha visionato la struttura sportiva prima di rilasciare il nulla osta alla società di casa. (g.p.)

07/06/2005 Il Penne seguito da 300 tifosi nella sfida che vale la serie D

PENNE - La Benacense si è rivelata una squadra ostica e compatta. La difesa e l’attacco sono i reparti più temibili: rappresentano i punti cardine della formazione di Luciano Gabrielli, l’allenatore che da cinque anni siede sulla panchina dei gardesani. Nulla, però, è perduto per il Penne. Il pareggio a reti inviolate, ottenuto nella partita di andata della finale nazionale dei play off di Eccellenza, deve rappresentare un viatico importante in vista del match di ritorno (ore 16,30) di domenica al Comunale di Riva del Garda. In caso di parità con gol nella partita di ritorno vince il Penne, poiché vige in questo caso il regolamento delle coppe europee: la squadra vestina ha insomma due risultati su tre a disposizione.
Tra l’altro, la squadra gardesana non è molto seguita dal pubblico locale, nonostante la cittadina abbia una popolazione di oltre quindicimila abitanti. La formazione biancorossa partirà sabato mattina e raggiungerà il Trentino in autobus. La società, inizialmente, aveva ipotizzato il trasferimento in aereo: «Non siamo riusciti ad avere la disponibilità di un aereo per organizzare un volo charter da Pescara a Verona», dice il dg del Penne Giuseppe Cantagallo. In settimana si dovrebbe conoscere il costo del biglietto per i tifosi che stanno organizzando almeno un paio di pullman per la trasferta trentina. Saranno più di 300 i sostenitori biancorossi che raggiungeranno Riva del Garda per questa sfida importante che vale la serie D. Il Penne insegue il ritorno nella massima serie dei dilettanti da nove anni: la prima retrocessione in Eccellenza avvenne, difatti, nel campionato 94/95 e dopo essere stata ripescata, la squadra dell’allora presidente Paolo Fornarola, retrocesse di nuovo nel campionato 95/96 dopo diciassette tornei consecutivi giocati in Interregionale. Seguirono gli anni bui durante i quali si toccò un’altra pesante retrocessione nel campionato di Promozione. Quindi, il presidente Luciano Di Simone, dopo duri sacrifici, è riuscito a riconquistare l’Eccellenza, e, lo scorso anno, ha raggiunto anche la finale play off nazionale contro lo Spes Mentana persa, tra l’altro, a pochi minuti dalla fine. Il testimone è passato ad inizio campionato nelle mani di Gianluigi Di Nino, dirigente del Gruppo Brioni e genero dell’amministratore delegato della Roman Style-Brioni, Lucio Marcotullio, il quale ha dato una pesante spinta - e non solo economica - al sodalizio vestino. (g.p.

06/06/2005 Il presidente attacca l'arbitro: non è stato all'altezza

PENNE - C’è un po’ di rammarico, a fine partita, nello spogliatoio vestino.
Il Penne meritava, visto il gioco in campo, qualcosa in più del pareggio. Nel mirino del presidente biancorosso, Gianluigi Di Nino, sono finiti il campo e l’arbitro. «Meritavamo qualcosa di più del pareggio: loro si sono chiusi in difesa e non ci hanno permesso di giocare», commenta il presidente. «Il campo, tra l’altro, era in condizioni pietose e ci ha penalizzato tantissimo. I nostri ragazzi, soprattutto quelli tecnici, hanno sofferto a giocare. Poi», aggiunge il numero uno vestino, «l’arbitro non è stato all’altezza della situazione. Un ringraziamento lo voglio fare al pubblico biancorosso che è stato anche oggi fantastico».
Il tecnico del Penne Andrea Camplone analizza, invece, il gioco espresso in campo: «E’ stata una partita difficile e loro sono stati molto abili a fermarci. Non ci hanno concesso spazi, si sono chiusi con l’intera squadra in difesa: un catenaccio dall’inizio alla fine. Tra l’altro il campo era pessimo e abbiamo sofferto a costruire azioni efficaci. Non si può giocare una finale così», commenta Camplone.
Soddisfatto, invece, Fabrizio Gabrielli, tecnico ospite. «Sono felice di questo pareggio. Il Penne è una squadra ben allestita e sarà difficile giocare anche in casa nostra. Abbiamo sofferto ma per noi, in definitiva, è andata bene». (g.p.)

04/06/2005 Penne sta preparando una festa da serie D

La formazione biancorossa ci riprova. A distanza di un anno dalla sfortunata finale (andata e ritorno) contro lo Spes Mentana, il Penne questa volta non vuole mancare l’appuntamento con la promozione in serie D. Domani, al nuovo Comunale di contrada Campetto, ci saranno i trentini della Benacense del vulcanico presidente Camillo Rezzaghi. La formazione allenata da Luciano Gabrielli ha conquistato la finale dopo aver eliminato la Sestrese e spera fortemente nella promozione, visto che quest’anno cade il centenario della fondazione del club biancoverde.
Per il Penne di mister Andrea Camplone non sarà una finale facile; la prima sfida si giocherà, come detto, in casa, mentre il ritorno, a Riva del Garda, è previsto il 12 giugno.
Il tecnico vestino dovrà fare a meno di Angelo Carota che si è infortunato contro l’Almas Roma - per lui è stata diagnosticata una lussazione alla spalla - e Antonio Palmarini. Acciaccati Cianci, Amelii e Parmigiani, ma tutti dovrebbero scendere regolarmente in campo; salvo per l’attaccante argentino che ha ancora qualche problema al polpaccio.
Gli ospiti, di solito, giocano con 4-4-2 e sono molto forti in difesa e in attacco; nel reparto offensivo, la coppia Cosa-Dalnegro è da temere; il primo è conosciuto ai tifosi abruzzesi dopo una stagione trascorsa a L’Aquila in serie C2. Il centrocampo è descritto come poco tecnico e lento: non c’è costanza nel gioco.
La partita (inizio fissato alle ore 16.30) sarà diretta da Aurelio Cafari Panico di Cassino: il fischietto ciociaro ha arbitrato quest’anno, in serie D, Val di Sangro-Gallipoli.
«C’è serenità e concentrazione in squadra», commenta Pasquale Almonti, vicepresidente e storico dirigente del Penne Calcio. «Il Penne merita di vincere il campionato, ne ha bisogno la piazza. A novembre eravamo terz’ultimi in classifica e dopo alcune scelte positive fatte dalla società, e grazie all’impegno dei ragazzi, siamo riusciti ad agguantare i play off. Domenica mi aspetto il pubblico delle grandi occasioni. Dobbiamo vincere la finale in casa e questo obiettivo non dobbiamo mancarlo. Io sono fiducioso, ci credo e ci spero. Abbiamo tutte le carte in regola per fare bene e dobbiamo mettercela tutta per fare questo grosso regalo ai nostri impagabili tifosi. Il Penne deve chiudere la stagione nel migliore dei modi», conclude Almonti.
Anche la tifoseria è in fermento: per la sfida contro la Benacense, il gruppo “Neuro” è all’opera per allestire una coreografia eccezionale. Non dovrebbero esserci tifosi ospiti al seguito. Sarà, insomma, una festa per il calcio pennese.

31/05/2005 Penne sogna la D, Vestina promossa: che festa

PENNE - Penne caput mundi. Grazie ai successi ottenuti domenica dalle due squadre, la città vestina è balzata agli onori delle cronache calcistiche abruzzesi per un ein plein. E se i biancorossi di Camplone sono a metà dell’opera, visto che per festeggiare l’approdo in serie D dovranno ora superare la Benacense (dopo aver eliminato nel primo turni i capitolini dell’Almas), i cugini della Vestina il percorso lo hanno già completato, battendo nella finale decisiva gli aquilani dell’Amiternina, classificatisi al secondo posto nel girone A del campionato di Promozione.
Aquilani che faranno un tifo indiavolato per Correa e soci, la cui promozione in D, per effetto di quanto prevede il regolamento, schiuderebbe automaticamente loro le porte dell’Eccellenza, mentre in caso di eventuale ripescaggio dei vestini, a beneficiare del posto libero sarebbe il retrocesso Luco. Tornando alla doppia sfida con l’Almas, la squadra del presidente Gianluigi Di Nino ha evidenziato un’assoluta superiorità tecnica, battendo i romani sia all’andata che nel ritorno. Un buon viatico in vista del confronto decisivo che, come detto, vedrà l’undici biancorosso opposto alla Benacense, formazione trentina approdata al secondo turno della fase interregionale dei play off, in virtù dei risultati (vittoria casalinga per 3-2 e pareggio per 1-1 in terra ligure) ottenuti contro la Sestrese. Domenica l’andata. L’elevata distanza tra i centri impedirà esodi di massa, ma i calorosissimi supporters abruzzesi (in particolare gli appartenenti al gruppo denominato Neuro) si stanno già organizzando per la trasferta decisiva, in programma il 12 giugno. Del resto, per un traguardo così importante, vale la pena di sobbarcarsi qualche centinaio di chilometri pur di sostenere i propri beniamini. Spulciando negli annali, infatti, il Penne, la cui storia calcistica risale al lontano 1924, ha militato a lungo in serie D, categoria nella quale approdò, per la prima volta, nella stagione 1980-1981, per poi restarvi per ben quindici campionati di fila: un vero e proprio record. L’ultima apparizione in Quarta Serie è datata maggio 1996 e di quella stagione, conclusasi con la retrocessione in Eccellenza, vale la pena di ricordare la quaterna rifilata al Civitacastellana dal bomber Oscar Di Matteo, recentemente tornato alla ribalta per le perfomances calcistico-televisive nelle file del Cervia. L’altra curiosità riguarda poi l’attaccante Mirko Panico, unico superstite in biancorosso di quella formazione. Per quanto concerne, invece, la Benacense, si tratta di una squadra trentina, precisamente di Riva del Garda. Allenata da Luciano Gabrielli, ha chiuso regular season del proprio girone di Eccellenza al primo posto (con 62 punti in 30 gare), appaiata però al Vallagarina, da cui è stata poi sconfitta nel decisivo spareggio-promozione, che l’ha costretta ai play off con le seconde delle altre regioni. Abitualmente schierata col 4-4-2, la compagine biancoverde ha nel reparto difensivo (25 gol subiti in 30 incontri) il punto di forza, mentre in attacco può contare sulla coppia Cosa-Del Negro (27 reti in due: 15 il primo, 12 il secondo). Sono i giocatori più rappresentativi, oltre all’esperto centrocampista Claudio Ischia (ex Vis Pesaro), autore proprio domenica scorsa del gol qualificazione. Scarso l’apporto dei tifosi, che nelle gare casalinghe si attestano sulle 150 unità.

29/05/2005 Il Penne al secondo round con l'Almas Roma

PENNE - «Non sarà una partita facile, contro l’Almas dobbiamo giocare concentrati, senza pensare alla vittoria ottenuta all’andata». Parla il capitano del Penne, Francesco D’Addazio, uno dei migliori difensori del campionato. La partita contro l’Almas si gioca (l’inizio del matche di ritorno è previsto alle ore 16.30) sul campo di contrada Campetto. E’ previsto il pubblico delle grandi occasioni come già è avvenuto in passato per la partita che vale la finalissima per il salto in serie D.
Il Penne, all’andata, è riuscito a battere per 2-0 la formazione capitolina allenata da Fabrizio Durante, ex giocatore del Pescara, dopo un ottimo primo tempo, sospinto da un pubblico favoloso.
Rientra, dopo aver scontato il turno di squalifica, il fantasista argentino Correa, l’arma vincente del Penne in questo campionato; non dovrebbe giocare dall’inizio, invece, Parmigiani, il quale si è leggermente infortunato in settimana.
Andrea Camplone proporrà il classico modulo 4-3-3 per fermare l’Almas che sicuramente detterà il ritmo di gioco sin dall’inizio per tentare di ribaltare il risultato dell’andata.
«Certamente partiranno a tutta per cercare il gol subito», sostiene Francesco D’Addazio, «noi non dobbiamo fare l’errore di cullarci sul risultato dell’andata. E poi non c’è niente di scontato: vi ricordate lo scorso anno nella finale contro lo Spes Mentana? Sembrava già fatta a pochi minuti dalla conclusione, e invece alla fine abbiamo perso. Dobbiamo entrare in campo determinati e concentrati. Siamo un gruppo unito e il nostro pubblico è fantastico: grazie alla loro spinta siamo arrivati fin qui», conclude il capitano vestino. Si prevede, come a Roma, il pubblico delle grande occasioni.
Se il Penne batte l’Almas Roma affronterà in finale (andata e ritorno) la vincente tra Sestrese-Benacense di Riva del Garda. Nella partita di andata, i trentini hanno battuto 3-2 i liguri.
Tifa il Penne anche la Vestina, che oggi affronta sul neutro di Notaresco l’Amiternina: chi vince sale in Eccellenza. Nel caso in cui la formazione biancorossa dovesse vincere gli spareggi nazionali, al di là del risultato, entrambe le formazioni impegnate nello spareggio regionale salirebbero nel campionato di Eccellenza.
LE FORMAZIONI.
PENNE: Cianci, Carota, Sacripante, Landeiro, Ciarrocca, D’Addazio F., Lalli, Amelii, Del Gallo, Correa, Panico. Allenatore: Camplone.
ALMAS ROMA: Federici, D’Elia, Gianni, Bertarelli, Rispoli, Berardi, Felici, Sorrentino, De Luca, Pignataro, Romagnoli. Allenatore: Durante.
ARBITRO: Corradini di Macerata.

23/05/2005 Camplone: la squadra ha giocato come volevo

ROMA - Soddisfazione a fine partita nello spogliatoio vestino dopo l’importante successo ottenuto contro l’Almas Roma. «Abbiamo fatto la nostra partita, conoscevamo le qualità tecniche dell’avversario. La squadra mi è piaciuta e ha giocato come volevo», dice il tecnico del Penne, Andrea Camplone. «Dopo il gol ci siamo limitati ad amministrare la partita, in alcune circostanze abbiamo concesso troppo agli avversari; domenica sarà comunque una partita difficile anche se il risultato è a nostro favore», conclude Camplone.
Uno dei migliori in campo, Mirko Panico, sottolinea l’importanza del successo: «E’ stata una partita difficile, non c’è dubbio. La vittoria è stata ottenuta grazie all’impegno di tutta la squadra e dei tifosi che sono stati fantastici».
Il presidente del Penne, Gianluigi Di Nino, elogia il lavoro della squadra: «E’ stata una vittoria meritata, abbiamo giocato bene e alcune individualità hanno fatto la differenza in campo. L’Almas si è rivelata una squadra ostica e alcuni giocatori, nel reparto offensivo, ci hanno messo a dura prova», conclude Di Nino.
Infine, il rammarico del tecnico romano, Fabrizio Durante, ex giocatore del Pescara. «Un episodio ha deciso il risultato della partita. Il gol iniziale del Penne ci ha tagliato le gambe, sicuramente non abbiamo offerto il vero valore tecnico».

22/05/2011 Il Penne cerca un buon risultato con l'Almas

PENNE - Dopo la vittoria ottenuta contro l’Atessa, nello spareggio regionale, il Penne di mister Andrea Camplone inizia l’avventura fuori dai confini regionali con l’obiettivo di conquistare la promozione in serie D. Affronta oggi l’Almas Roma: si tratta di una squadra ostica e rappresenta un fiorente vivaio dei club professionistici di Roma e Lazio (Giuseppe Giannini, per esempio, è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile dell’Almas). I capitolini hanno chiuso il campionato (Eccellenza laziale, girone B) in seconda posizione con 80 punti all’attivo, dopo aver perso lo spareggio contro il Cassino sul neutro di Anagni, domenica scorsa, essendo arrivate entrambe a parità di punteggio (nel campionato laziale di Eccellenza non ci sono i play off).
Al Penne mancheranno l’argentino Correa (squalificato), Palmarini per infortunio. Amelii acciaccato, andrà in panchina; dovrebbe rientrare Antonio Pecoraro, anche se la condizione fisica del centrocampista ciociaro non è perfetta. La squadra è partita ieri pomeriggio per Roma, dopo una rifinitura effettuata in mattinata.
La partita si giocaallo stadio Sant’Anna di via Demetriade, situato nel cuore del parco archeologico del Tuscolano, e inizierà alle 16.30; prevista la partenza di circa 200 sostenitori biancorossi (due autobus e numerose auto private) che si metteranno in viaggio per la trasferta romana. «L’Almas è una squadra giovane e soprattutto veloce», ha detto il direttore generale del Penne, Giuseppe Cantagallo. «I ragazzi sono motivati, ci aspettiamo sicuramente una buona prova della squadra. Essendo uno spareggio, sarà comunque una partita difficile. Speriamo di portare a casa un buon risultato», conclude il dg pennese.
Già in altre due occasioni, il Penne aveva giocato nella capitale: nell’80 in Coppa Italia di Promozione contro il Tor Sapienza (sconfitta a Roma, ma vittoria per 4 a 2 e superamento del turno a Penne: vestini giunti poi ai quarti e sconfitti dal Cittadella vincitrice del trofeo) e nell’83 con la Lodigiani, sempre in Coppa, ma di serie D e fu eliminazione.

FORMAZIONI
ALMAS ROMA: (4-4-2) Federici, D’Elia (85), Gianni, Bertarelli, Rispoli, Berardi, Sorrentino, Di Giuliantonio, De Luca, Pignataro (87), Chiavini (Romagnoli). Allenatore: Fabrizio Durante.
PENNE: (4-3-3) Cianci, Marrone, Sacripante, Landeiro, D’Addazio M., D’Addazio F., Lalli, Pecoraro, Parmigiani, Francia, Panico. Allenatore: Andrea Camplone.

16/05/2005 Eccellenza, Penne trova l'Almas

Sarà l’Almas Roma la prima avversaria del Penne, lungo la strada che separa i vestini dalla promozione in serie D. La squadra capitolina ha infatti perso lo spareggio con il Cassino per il salto di categoria, nel girone B del campionato laziale di Eccellenza.
La compagine frusinate, sostenuta da oltre duemila tifosi al seguito, che alla fine della gara hanno anche invaso pacificamente il campo di gioco, si è imposta con un perentorio 2-0. «Se non altro», spiega l’ex tecnico del Penne Guido Colangelo, che ha seguito il match per la società vestina, «dovremmo avere meno difficoltà dal punto di vista ambientale, visto lo scarso seguito dell’Almas, che resta comunque una squadra molto organizzata». Il Penne giocherà in trasferta l’andata, in programma domenica al Sant’Anna di Roma (la partita di ritorno è in programma per il 28 maggio).
Buone notizie arrivano infine per il Pianella, che può festeggiare senza più patemi la permanenza nel campionato di Eccellenza anche per la prossima stagione. Il risultato prestigioso è stato ottenuto alla luce della salvezza, in serie D, centrata direttamente dall’Avezzano.

09/05/2005 Il sogno della serie D continua per il Penne

ATESSA - Due reti per continuare il sogno: era l’obiettivo dei rossoblu, che dovevano riequilibrare il risultato della gara d’andata. Non è andata così. Anzi, la formazione guidata da Camplone si è imposta anche in terra atessana per due reti a zero. Toccherà dunque al Penne giocarsi l’accesso in serie D attraverso gli spareggi interregionali. La corsa dell’Atessa è terminata. Onore però ai rossoblu che hanno condotto la classifica praticamente per tutto l’arco del torneo. salvo poi vanificare la promozione nell’ultima di campionato. Giandonato in settimana ha spronato i suoi. La squadra, nonostante il doppio svantaggio patito a Penne aveva dato l’impressione di potersi giocare l’accesso alla fase successiva. La partenza dei locali è stata rabbiosa. Farina e compagni hanno spinto sull’acceleratore dal primo istante.
E il numero 10 locale nel primo minuto ha impensierito Cianci.
Spinto dal supporto del pubblico, l’Atessa ha collezionato un’altra palla gol all’ottavo con Farina, che ha colpito il palo pieno e sulla seguente ribattuta Campli ha centrato la traversa. Nei primi 20 minuti di gioco l’Atessa è stata padrona indiscussa del campo.
Ma non è riuscita a sbloccare l’incontro.
Il Penne, di contro, ha preso le giuste contromisure. Mainella a metà tempo ha saltato Cianci e da posizione defilata non ha centrato il bersaglio. Non è stato fruttuoso dunque il 4.4.2 di Giandonato, che ha lanciato dal primo minuto Campli a supporto di Soria e Mainella.
Camplone, sempre fedele al 4.3.3 ha lasciato inizialmente in panchina Parmigiani e nel reparto d’attacco si è affidato al trio Lalli, Correa e Panico.
La formazione ospite si è resa particolarmente pericolosa sul finire di tempo con Lalli e Panico. In entrambi i casi La Barba ha fatto buona guardia.
Nella ripresa i padroni di casa non sono rientrati in campo abbastanza determinati. Forse la stanchezza sia fisica che mentale ha giocato un brutto scherzo alla formazione rossoblu.
Il doppio giallo poi rifilato a Silva di sicuro non ha aiutato l’Atessa. La superiorità numerica è stata sfruttata immediatamente dai vestini, che sono passati a condurre con un diagonale di Lalli.
La rete messa a segno dall’argentino ha tagliato le gambe alla formazione di Giandonato.
Qualche minuto più tardi ha posto il sigillo sulla gara anche Correa, con una vera pennellata d’autore. Un due a zero che consente dunque al Penne di continuare la marcia verso la serie D. Per l’Atessa c’è il rammarico di non aver sfruttato l’occasione per vincere il campionato, ma resta la consapevolezza di aver disputato un torneo al vertice.
«Abbiamo raggiunto l’obiettivo», commenta mister Camplone, «ma non abbiamo fatto ancora nulla. Ci siamo guadagnati l’accesso alla fase successiva, ma c’è ancora tanto da lavorare e soffrire prima di poter finalmente essere al sicuro e gioire».

01/05/2005 Penne-Atessa, via agli spareggi per la serie D

Prendono oggi il via i play off ed i play out dei campionati di Eccellenza, Promozione e Prima categoria. Unica eccezione i due raggruppamenti di Prima nei quali si è reso necessario il ricorso allo spareggi per la definizione delle griglie (5º posto, nel girone C, 12º in quello D). Il clou della giornata è ovviamente rappresentato dalla sfida tra Penne ed Atessa. In palio c’è la seconda posizione nel girone di Eccellenza e la conseguente qualificazione alla fase interregionale. Una sfida che promette spettacolo, vista la propensione offensiva di entrambe le contendenti, arrivate a questo importante appuntamento con stati d’animo differenti. «E’ vero», conferma il bomber atessano Fabio Nepa, «la mancata vittoria di Francavilla è stata una brutta mazzata per noi, ma ci stiamo riprendendo. I nostri tifosi, martedì, alla ripresa della preparazione, sono venuti al campo per confermarci il sostegno e ringraziarci di quanto fatto. Questo secondo posto lo dobbiamo anche a loro». Anche a Penne si prevede un massiccio esodo di supporters rossoblù che saranno sistemati in un apposito settore dello stadio di contrada Campetto. «Abbiamo cercato di adeguare la struttura», spiega il presidente vestino Gianluigi Di Nino, «che non prevedeva una specifica zona riservata alla tifoseria ospite. Ci appelliamo al buon senso di tutti, affinchè sia una giornata di sport, a prescindere dal risultato. Il nostro obiettivo? Mi sembra ovvio: vincere, possibilmente senza subire gol». Col rientro di Panico, mister Camplone dovrebbe contare sull’intera rosa, mentre l’Atessa dovrà fare a meno, per squalifica, di Bisbano e Giarrocco. Si giocherà, invece, al Verrotti di Pianella l’andata dei play out tra i pescaresi di Fanì ed il Luco. Anche la Promozione presenta un programma di interesse, con ben otto gare tra play-off e play-out. «A questo punto della stagione», sottolinea l’allenatore del Silvi Antonio Tomei, «ogni partita diventa una finale, nella quale dovremo cercare di sbagliare il meno possibile. Ci attende una trasferta insidiosa, contro un avversario rognoso come la Folgore Sambuceto, nelle cui file milita quello che, personalmente, ritengo il miglior giocatore del girone, ovvero Tommaso Mimola. Per fortuna, ad eccezione di Vannucci, avrò tutti a disposizione, ed è una buona notizia, dopo un girone di ritorno caratterizzato dagli infortuni». E’ stata posticipata alle 20.30 l’altra sfida play off del girone B tra Vestina Penne e Perano, al fine di evitare la concomitanza col match del Penne, in programma alle 16. A tal proposito, dopo i lusinghieri riscontri della passata domenica, l’emittente regionale Atv7 concederà il bis, assicurando la diretta tv della sfida Penne-Atessa (telecronaca di Pierangelo Cutilli), mentre all’interno del programma serale “L’Abruzzo nel pallone”, ci sarà spazio anche per le sintesi dei principali incontri di Promozione. L’ultima notizia riguarda il Paterno (Prima categoria girone A), che alla vigilia della sfida play off col San Benedetto, ha deciso di esonerare il tecnico Alessandro Pierleoni sostituendolo con Roberto Olivieri, ex giovanili di Aquilotti ed Avezzano.

30/04/2005 Doppio match a Penne, vertice sulla sicurezza

PENNE - Si svolgerà questa mattina, nella caserma dei carabinieri della compagnia di Penne il vertice sul piano sicurezza per contenere il flusso di tifosi teatini che arriveranno già dalle prime ore di domani a Penne per assistere a due partite di calcio. In programma, infatti, ci sono le gare Penne-Atessa (ore 16), che si giocherà al campo di contrada Campetto, e Vestina-Perano (ore 20.30), che si svolgerà al Fernando Colangelo di contrada Ossicelli.
Inizialmente, i due match dovevano essere disputati contemporaneamente domenica alle ore 16. Dopo le dure proteste dei dirigenti vestini, però, la Federcalcio abruzzese ha posticipato la partita della Vestina alle ore 20.30. Ma c’è comunque il rischio di scontri tra le tifoserie. «Visto il forte afflusso di tifosi da Atessa e Perano, abbiamo stimato complessivamente 600 tifosi, stiamo valutando se richiedere l’intervento delle unità mobili dei carabinieri, il gruppo Celere», spiega il tenente Eugenio Nicola Stangarone. «C’è il forte rischio che i tifosi di Atessa restino anche a Penne per assistere all’incontro serale di Vestina-Perano. E qui potrebbero nascere problemi. Comunque stiamo predisponendo tutto per evitare scontri. Non roviniamo una bella festa di sport», conclude l’ufficiale dell’Arma. A Penne è prevista anche la presenza di una frangia di tifosi del Francavilla, visti i disordini avvenuti domenica nel capoluogo adriatico proprio contro l’Atessa, che ha perso il campionato.

Spareggi, domenica a rischio

PENNE - La Federcalcio abruzzese ha spaccato in due la tifoseria vestina. Domenica, infatti, sono in programma gli spareggi regionali nelle categorie regionali di Eccellenza e Promozione, e sia il Penne sia la Vestina giocheranno in casa la prima partita dopo aver guadagnato l’accesso ai play off. I biancorossi scenderanno in campo alle ore 16, la Vestina alle 20,30.
Se si considerano l’importanza delle due partite in programma e la massa di tifosi ospiti che si riverseranno a Penne dal Chietino (Atessa e Perano sono comuni confinanti), è evidente che il rischio è di creare seri problemi di ordine pubblico.
Una scelta paradossale che ha scatenato un vespaio di polemiche in entrambi i sodalizi vestini che si giocano, domenica, una fetta del proprio futuro calcistico.
La partita Penne-Atessa si disputerà sul campo di contrada Campetto, mentre Vestina-Perano si giocherà al “Fernando Colangelo” di contrada Ossicelli.
La Federazione è stata chiara. «Ci sono i regolamenti e dobbiamo applicarli: i play off devono avere inizio domenica», hanno spiegato i dirigenti escludendo la possibilità di anticipi e posticipi.
«E’ stata una scelta vergognosa quella di far giocare a Penne, e quasi contemporaneamente, due partite di questa importanza», dice il direttore generale del Penne Calcio, Giuseppe Cantagallo, «La Federazione ci ha deluso, non si può penalizzare una squadra, in questo caso la Vestina, che sarà costretta a giocare su un campo di terra. E poi c’è l’ordine pubblico: domenica a Penne sono attesi molti tifosi dal Chietino». I carabinieri saranno costretti a un tour de force.
Mentre il presidente della Vestina, Maurizio Simoncini, che era favorevole all’ipotesi di anticipare a sabato oppure posticipare la partita, parla già di danno economico: «Giocare le due partite lo stesso giorno significa danneggiare la mia società. E’ una scelta assurda che non trova fondamento. Mi auguro che qualcuno intervenga». (g.p.)

26/04/2005 La Rc Angolana in D, l'Atessa mastica veleno

Un finale a sorpresa ha caratterizzato l’ultimo e decisivo turno del campionato di Eccellenza, vinto dalla Rc Angolana di Piccioni (nella foto), impostasi in extremis sulla rivelazione Atessa, cui è costato caro il pareggio di Francavilla. «Un duello stupendo», commenta lo stesso Piccioni, «conclusosi bene per noi. In questo momento, però, il mio pensiero va ai nostri rivali ed all’amarezza che staranno vivendo. Amarezza che conosco, essendoci passato esattamente un anno fa. Per questo desidero ringraziare di cuore il tecnico atessano Giandonato, che mi ha telefonato per farmi i complimenti. Un gesto da vero uomo di sport».
Un epilogo, quello di domenica, che ha comunque lasciato code polemiche tra i rossoblù, esplicitate a caldo dal presidente Giacomo Del Matto. «Mi era parso», sottolinea il diretto interessato, «di essere stato chiaro, ma credo sia il caso di chiarire meglio il mio pensiero. Non ce l’ho col Francavilla perché si è impegnato nonostante non avesse più nulla da chiedere al campionato. Nessuno pretendeva trattamenti di favore e così è stato. Non tollero l’atteggiamento complessivo dei giallorossi, ovvero il gioco ostruzionistico praticato per l’intera ripresa, le scene di esultanza verificatesi al triplice fischio. Particolari, questi, che avrebbero avuto senso se ci si giocava davvero qualcosa, e che, soprattutto nell’ultimo esempio citato, mi sono parsi irriguardosi nei confronti di una squadra che aveva appena perso un campionato. Sto nel calcio da oltre 20 anni», aggiunge Del Matto rincarando la dose, «e so che i giocatori sono soliti impegnarsi in questo modo solo se ci sono di mezzo obiettivi importanti, oppure i soldi. E siccome la classifica parla chiaro e non mi risulta che per l’occasione il presidente Ricca abbia messo in palio premi-partita particolari, non riesco davvero a spiegarmi i motivi di un tale accanimento. Probabilmente ce ne saranno altri 50.000 ma a me sfuggono. Per quanto riguarda poi», prosegue il presidente atessano, «il caos verificatosi a fine gara, tutto è nato dal provocatorio atteggiamento assunto da alcuni ultrà locali (ma pare fossero supporters del Celano, gemellati con gli adriatici, ndc) che dopo aver scavalcato la recinzione e schernito a più riprese il migliaio di tifosi rossoblù sistemati in tribuna, hanno lanciato dei razzi in tribuna, scatenando il panico tra le famiglie e la successiva reazione di alcuni». Per l’Atessa, comunque, si prospetta il doppio confronto col Penne, in programma (ufficiosamente) il 1º e l’8 maggio. Nelle stesse date si disputerà anche l’unica sfida play out tra il Luco ed il Pianella: chi perde retrocede in Promozione, mentre la sorte di chi vince è legata a quella delle due squadre abruzzesi di serie D, Avezzano e Guardiagrele. Qualora dovessero retrocedere entrambe, dall’Eccellenza scenderebbero in quattro: Casoli, Scerne, la perdente lo spareggio Luco-Pianella ed un’altra compagine da scegliere attraverso un ulteriore spareggio che coinvolgerà una tra Luco e Pianella ed il Montereale, quint’ultimo. E siccome i play out della D andranno per le lunghe, l’orientamento è quello di far disputare comunque lo spareggio, ma solo se ad affrontarlo sarà il Luco, perché per effetto delle nuove regole (un vero rompicapo), il Pianella ne sarebbe escluso, avendo concluso la regular season con più di 7 punti (8 per la precisione) di ritardo dagli aquilani.

25/05/2005 Giammarino: grande soddisfazione, Piccioni: un'impresa

CITTA' SANT'ANGELO - Una giornata di festa attesa da anni a Città Sant’Angelo. La vittoria nel campionato di Eccellenza è una scossa di adrenalina per gli sportivi angolani. «Personalmente», dice tra la folla dei supporter Roverto Giammarino, presidente dell’Angolana, «è la più bella soddisfazione dal punto di vista sportivo che abbia mai avuto, pur essendo un ex calciatore. Per Città Sant’Angelo questo è un evento di grande rilevanza, anche perchè siamo l’unico club che in questi ultimi due anni ha vinto il campionato, lo stesso campionato voglio dire». Per inciso, il “caso” del campionato scorso, con lo spareggio Angolana-Guardiagrale, a Città Sant’Aneglo non è stata mai digerita.
Un fiume di tifosi ha invaso pacificamente il terreno di gioco dello stadio comunale, dopo la fine della partita, riversandosi davanti agli spogliatoi, in attesa di festeggiare il salto di categoria con i giocatori e il mister, Attilio Piccioni. Giocatori in mutande, scippati di ogni indumento sportivo dai supporters nerazzurri, cori, foto.
Attilio Piccioni ha “pagato” per tutti, in tempo reale, lo scotto del successo in campionato, sollevato in aria ripetutamente dai propri giocatori, il “gruppo” nel gergo. «L’emozione?», interviene mister Piccioni, «Certo, è una soddisfazione grande, siamo riusciti in una impresa. Abbiamo fatto 53 punti dal momento in cui ho cominciato ad allenare l’Angolana quest’anno, un ruolino di marcia davvero notevole, non si poteva chiedere di più al gruppo che alleno».
Perché è tornato ad allenare a Città Sant’Angelo, chiamato dalla società a compionato in corso?
«Non ci ho pensato due volte ad accettere l’incarico propostomi dal club», continua Attilio Piccioni, «per una ragione molto semplice e profonda: il legame forte che ho con i tifosi dell’Angolana e con Città Sant’Angelo, a cui personalmente dedico questa vittoria del campionato».
La partita con il Penne?
«Tosta, impegnativa, due squadre che hanno fatto vedere un bel calcio. Ho schierato una squadra molto offensiva, dovevamo vincere, rischiando anche un po’. Siamo tutti contenti».
L’ever green D’Isidorio sembra un ragazzino. «Grande, grande vittoria», dice l’attaccante nerazzurro, «ci abbiamo sempre creduto fino in fondo».
Negli spogliatoi del Penne tira un’altra aria. I vestini si giocheranmo la stagione con il play off, che è un risultato di prestigio. «Abbiamo disputato un’ottima partita», dice l’allenatore del Penne, Camplone. «dimostrando nettamente di meritare i play off. Adesso siamo a un bivio. Contro l’Angolana comunque abbiano avuto ottime chance, soprattutto nel primo tempo, loro, invece, hanno capitalizzato le due occasioni da rete create». In una giornata di sport c’è da segnalare il comportamento estremamente corretto delle due tifoserie. (p.a.)

25/05/2005 Festa grande per l'Angolana promossa

CITTA' SANT'ANGELO - La festa è esplosa alle 22, dopo l’annuncio affisso in piazza Garibaldi dai supporter dell’Angolana subito dopo la partita vittoriosa con il Penne. Sono trascorsi 36 anni da quando la squadra di calcio del Città Sant’Angelo giocava nel campionato di serie D, ora Interregionale. Una categoria mitica, rimasta indelebile nella memoria degli angolani che per una intera generazione hanno atteso questo giorno. Alla festa della promozione hanno partecipato un migliaio di persone, oltre che naturalmente i giocatori, l’allenatore Attilio Piccioni, il patron Peppe De Cecco, i dirigenti e gli amministratori comunali.
Loro, i tifosi, avevano pensato già a tutto: panini con la porchetta, birra, vino, microfoni e musica. Nella sede del club, in piazza Garibaldi, alle 20 in punto, il gruppo di supporter era davanti alla televisione per rivedere i gol dell’ultima giornata di campionato, il 2 a 1 sul Penne che ha fatto diventare il sogno, la speranza in realtà. Nelle leggi non scritte del calcio, si sa, campeggia la superstizione, cioè non dare per scontato ciò che deve ancora accadere. Questa è la ragione per cui non erano stati preparati festeggiamenti prima della partita. La fiducia nel raggiungimento dell’obiettivo per il salto di categoria, quella è stata, in verità, sempre intatta, nell’animo degli sportivi angolani. Una riprova è data dal fatto che gli spalti dello stadio comunale, alla vigilia del match con i vestini, sono stati tinteggiato di nerazzurro, i colori sociali dell’Angolana, intervallati da una striscia di giallo oro, in richiamo alle maglie del Città Sant’Angelo, il club di calcio locale originario. «Ci abbiamo creduto tutti nella vittoria del campionato», dice il dottor Sergio Spinelli, presidente del club della tifoseria angolana. «Gli sportivi, la società, i giocatori, l’allenatore... per Città Sant’Angelo è un risultato importante, una bella situazione che si deve festeggiare in piazza». Una pioggia di telefonate e di sms sono pervenuti alla dirigenza dell’Angolana man mano che si è diffusa la notizia della vittoria in campionato. Messaggi di congratulazioni da parte anche di tifosi che seguono anche dall’estero la squadra del cuore. Ieri allo stadio, nell’affluenza record stagionale, c’erano, fra gli altri, addetti ai lavori, ex giocatori del calcio dilettantisco legati a Città Sant’Angelo, angolani residenti in altri Comuni. Insomma, un’atmofera particolare e coinvolgente trainata da undici giocatori in campo e dal club. Sergio Marescalco (ex Messina e Prato) è l’attuale allenatore della juniores dell’Angolana, vice da tanti anni a Città Sant’Angelo, è un ex giocatore nerazzurro. «La vittoria dell’Angolana in Eccellenza», dice Marescalco «è molto sentita, tutti chiedono quando c’è la festa con la squadra, l’allenatore e i dirigenti. C’è tanta voglia di partecipare a un evento che evidentemente è sportivo ma anche sociale». La festa è andata avanti fino a tarda notte. Una giornata indimenticabile per gli sportivi di Città Sant’Angelo.

24/05/2005 Atessa, tre punti a Francavilla per fare festa

Ultimo atto per i campionati regionali di Eccellenza e Promozione che oggi pomeriggio sanciranno dunque i loro verdetti, in vetta come in coda. In Eccellenza, esattamente come è accaduto un anno fa, non sono bastati 33 turni e quasi sette mesi di battaglie domenicali (e non) per dirimere la questione relativa al primo posto, l’unico in grado di garantire la promozione diretta in serie D. A contenderselo sono rimaste, da tempo, due squadre: la matricola Atessa, splendida rivelazione del torneo, e la quotata Rc Angolana, che in classifica è attardata di un punto rispetto ai rossoblù.
«Sono loro i favoriti», ammette il tecnico angolano Attilio Piccioni, «e non solo per il punto in più in classifica, visto che il calendario ci riserva un avversario motivatissimo». In effetti Piccioni, che dal suo ritorno sulla panchina nerazzurra ha totalizzato ben 50 punti in 22 gare, non ha torto: mentre l’Atessa si gioca la promozione sul campo (invaso tra l’altro da almeno 500 supporters rossoblù) di un Francavilla che non ha più nulla da chiedere a questo campionato, la Rc Angolana è attesa da un vero e proprio spareggio. L’avversario di turno è, infatti, il Penne di Camplone (altro tecnico dalla media-punti alta) che, per effetto delle nuove regole introdotte in materia di play off e play out, ha un unico modo per essere sicuro di approdare alla seconda fase del campionato: quello di fare risultato a Città Sant’Angelo. «Speriamo che tutto si svolga all’insegna della massima correttezza e sportività», l’auspicio del presidente vestino Gianluigi Di Nino, «sia in campo che sugli spalti, e che anche la terna arbitrale faccia al meglio la sua parte. Il fatto di poter contare su due risultati su tre, rappresenta un piccolo vantaggio, ma non ci condizionerà più di tanto». Assente per squalifica Panico (al cui posto dovrebbe giocare Del Gallo), l’assetto tattico sarà quello di sempre, con un attacco a tre punte. Nessuna defezione invece in casa angolana.
Previsto il pubblico delle grandi occasioni, con almeno 1500 presenze, un terzo delle quali proveniente da Penne. Per tutti gli altri, invece, ci sarà la possibilità di assistere da casa all’evento, grazie all’emittente regionale Atv7, che garantirà la diretta tv sia di questo derby, seguito da Gianni Savini, che del match dell’Atessa, affidato ad Andrea Costantini. Altra sfida da batticuore è poi quella tra Alba Adriatica e Luco: se i teramani vincono ed il Penne non riesce a fare altrettanto, vanno ai play off (affrontando proprio i vestini), mentre i marsicani per salvarsi devono espugnare Alba e sperare che il Pianella non batta il Montesilvano, la qual cosa farebbe saltare del tutto i play out, già orfani (visto l’abissale distacco) della sfida tra quint’ultima e penultima.
Promozione. Già promosse in anticipo Cologna Paese (girone A) e Ripa Teatina (girone B), il nodo più importante da sciogliere resta quello relativo al nome della squadra destinata alla retrocessione diretta. Riguarda solo il raggruppamento B (in quello A è già in Prima categoria il Sulmona, alla seconda retrocessione di fila), ed è una sfida diretta tra Marina Calcio e Manoppello, che il calendario mette una di fronte all’altra. Ai vastesi, che in classifica precedono di una lunghezza i pescaresi (che avranno però dalla loro il vantaggio del fattore campo), potrebbe quindi bastare anche il pari. Per quanto concerne poi i play off, nel girone A, Pontevomano e Capistrello si contendono la quinta piazza, alla quale invece concorrono ben tre squadre, nell’altro raggruppamento: Sambuceto, Vestina e Spal. Capitolo play-out: per evitarli, occorrerà un mezzo miracolo al Cologna Spiaggia (quint’ultimo), attardato di due lunghezze rispetto a Tortoreto ed Atletico Nepezzano, mentre nel girone B San Salvo e Flacco Pescara (appaiate al quint’ultimo posto) si contendono la salvezza diretta. Particolare importante, da estendere anche ai campionati di Prima e Seconda categoria: in caso di arrivo alla pari di due squadre, la promozione, la salvezza diretta e l’eventuale qualificazione a play-off e play-out (ma non la posizione all’interno della griglia, per la quale si dovrà far ricorso alla classifica avulsa), sarà decisa attraverso lo spareggio.

24/05/2005 Due città in t repidazione per il derby

CITTA' SANT'ANGELO - Angolana-Penne è la partita dell’anno per le due città. Mai come in passato il derby è atteso con tanta suspense: in 90 minuti si deciderà il campionato di Eccellenza in cui l’Angolana seconda in classifica e i vestini puntano a un posto nei plya-off.
A Città Sant’Angelo il clima della vigilia ricorda quello della fine degli anni ’60, ai tempi della storica promozione in serie D. Ieri un’auto con altoparlante invitava i tifosi a partecipare in massa alla partita. Si prevede un afflusso record di 7-800 spettatori. «C’è molto entusiasmo», dice Roberto Giammarino, presidente dell’Angolana, «nell’ambiente sportivo di Città Sant’Angelo. Entusiasmo e partecipazione che, credo, vanno anche oltre l’aspetto agonistico, toccando la sfera sociale». Intanto, i carabinieri della stazione di Città Sant’Angelo hanno predisposto un servizio molto articolato di controllo. Da Penne sono attesi circa 350 tifosi e il clima in città è gia effervescente. Durante la settimana sul sito ufficiale dei tifosi pennesi (www.forzapenne.it) c’è stato un forte incitamento alla squadra.
Anche I carabinieri di Penne hanno previsto un servizio di coordinamento per non permettere che le due tifoserie vengano a contatto prima della partita. «Abbiamo predisposto una corsia preferenziale per i tifosi del Penne che saranno scortati fino al campo di Città Sant’Angelo», dice il tenente Eugenio Nicola Stangarone, «ma non credo che ci saranno problemi. Comunque, non bisogna mai abbassare la guardia».

12/04/2005 Giammarino: l'Angolana non molla, Tonti: un grazie ai tifosi dell'Atessa

Apparentemente, quella appena trascorsa in Eccellenza, potrebbe sembrare una giornata interlocutoria, avendo vinto entrambe le battistrada. In realtà non è così perché il successo colto a Loreto Aprutino dalla capolista Atessa rischia di rivelarsi determinante nella lotta-promozione. A due turni dal termine, infatti, il calendario dei rossoblù (che domenica ospiteranno l’Ortona per poi chiudere a Francavilla) risulta più agevole di quello della Rc Angolana. I nerazzurri, che domenica hanno battuto il Montesilvano, dovranno dapprima render visita al già retrocesso Casoli, ospitando all’ultima giornata il Penne. E per effetto dei nuovi regolamenti, quello coi vestini sarà un vero e proprio spareggio. Qualora infatti, anche a 90’ dal termine, il distacco tra queste due squadre dovesse restare immutato (ovvero 4 punti), il Penne sarebbe condannato da un’ipotetica sconfitta che, portandolo a -7 dalla seconda piazza, lo costringerebbe a disputare ben due spareggi play-off, anche se al momento, sia il Francavilla (quinto, ma a -18 dalla seconda, mentre il regolamento prevede un distacco non superiore ai 10 punti) che l’Alba Adriatica (quarto, ma a - 8 dal Penne, contro i 6 previsti dalle nuove disposizioni) paiono tagliate fuori da eventuali code. «Almeno per ora», commenta il presidente angolano Roberto Giammarino, «questi calcoli ci interessano relativamente, visto che sino a quando la matematica ci offrirà qualche chance, non smetteremo di sperare nel primo posto. Purtroppo, non dipende solo da noi, ma confido nella serietà delle altre squadre, che mi auguro facciano sino in fondo il loro dovere, come hanno del resto dimostrato in quest’ultimo turno di campionato. Certo, a questo punto della stagione, l’Atessa è innegabilmente favorita, ma l’Ortona (prossimo avversario dei rossoblù, ndc) non è ancora matematicamente al riparo dai play out, per cui...».
«Lo sappiamo, ed è proprio per questo motivo che non abbasseremo la guardia, affrontando le due restanti gare come se si trattassero di altrettanti spareggi», avverte dall’alto della sua esperienza il centrocampista atessano Gaetano Tonti, la cui doppietta ha permesso all’undici di Giandonato di espugnare il campo del Lauretum. «Una gioia grandissima», prosegue il match-winner, «che desidero condividere con tutti i miei compagni di squadra. Due reti importanti, che dedico proprio a loro, ma soprattutto alla mia ragazza Simona, oltre che ai tifosi. Domenica non ci sembrava di giocare in trasferta, tanto era forte il loro incitamento».
Ed a proposito di vittorie importanti, come non citare il rotondo 3-0 con cui il Pianella ha travolto il Luco? «Ai ragazzi», sottolinea l’allenatore pianellese Daniele Fanì, «non potevo chiedere di più. Sono stati perfetti. Adesso, però, dobbiamo insistere lungo la strada intrapresa, se vogliamo garantirci la disputa dei play out». Che, se il campionato finisse oggi, metterebbero a confronto proprio Luco e Pianella, separate tra loro da 6 lunghezze (oltre i 7 punti, lo spareggio salta), mentre non ci sarebbe alcuna chance per lo Scerne che, essendo staccato di 16 punti dalle quint’ultime Montereale e Santegidiese, deve sempre vincere e sperare che queste due compagini non facciano nemmeno un punto.

03/03/2005 Palmarini convocato in nazionale

PENNE - E’ un prodotto del vivaio del Penne.
Antonio Palmarini, diciannove anni a giugno, è stato selezionato dalla nazionale under 18.
Una convocazione che nemmeno lui, un centrocampista di razza, se l’aspettava.
Vive a Collecorvino e oggi è considerato uno dei pezzi fondamentali della formazione di Andrea Camplone, essendo un fuoriquota.
«E’ stata una sorpresa, non ci credevo quando mi hanno comunicato la notizia», dice il giovane Palmarini. «Purtroppo quest’anno ho giocato poco, problemi fisici mi hanno fatto saltare alcune partite fondamentali. Già dallo scorso anno gli osservatori mi avevano contattato e qualche giorno fa è arrivata la convocazione. Sono felice, diciamo che è un premio al mio impegno. Col Penne», aggiunge Antonio Palmarini, «sto disputando un buon campionato e sono contento. Purtroppo, abbiamo perso punti preziosi durante il girone di andata, ma nulla ancora è perso». Il Penne ha un vivaio eccellente, composto da 300 ragazzi, che iniziano con la scuola calcio dove validi istruttori federali insegnano a giocare e poi, per alcuni di loro, si aprono le porte delle prima squadra. Tutto questo è capitato a Palmarini: «Giocare in Nazionale è una vetrina. Voglio sfruttare questa occasione: certo, il mio sogno è diventare professionista e calcare campi prestigiosi. Non voglio fermarmi qui», conclude Antonio Palmarini.
La nazionale under 18 giocherà due amichevoli: una con la nazionale inglese e l’altra con le giovanili del Derby Country. Palmarini partirà lunedì mattina da Pescara e nel pomeriggio si radunerà con gli altri giocatori a Malpensa dove inizierà la sua avventura con la maglia azzurra. Antonio Palmarini è l’unico giocatore abruzzese ad essere stato selezionato. Un’esperienza interessante che aiuterà il giovane a maturarsi.